Briganti Tour: la Sicilia dal 1860 ad oggi
Immaginiamo di immergersi in un viaggio nel tempo e ritrovarci nel cruciale anno 1860. Ripercorrendo l'itinerario di Garibaldi e delle sue mille camicie rosse, partiremo da Marsala, dove avvenne lo sbarco. Da lì, proseguiremo per Calatafimi, visitando sia il museo del Risorgimento ed anche i luoghi della fatidica battaglia contro l'esercito del Regno delle Due Sicilie
Un percorso storico nello spazio della Sicilia Occidentale, da una prospettiva revisionista, rivalutando la storia dei vinti, la storia negata, quella del Borbonico Regno delle Due Sicilie, della Sicilia, e del Sud
Per tale ragione, visiteremo Castellamare del Golfo, luogo dove nel 1862, avvenne une delle più importanti rivolte del popolo Siciliano contro il regno d'Italia dei Savoia
Briganti furono definiti chi combattè la prima guerra civile italiana in tutto il Sud Italia, un periodo che coglie un lungo periodo di anni: conosceremo quindi chi furono questi Briganti
Parte del tour riguarderà l'incontro con un esperto delle tematiche involte, e si concluderà guardando alle conseguenze che l'unità d'Italia cominciata da quel sbarco a Marsala, ha prodotto sino ad oggi in Sicilia
E'incluso un pranzo tradizionale siciliano ed è implicita la splendida esperienza paesaggistica, naturalistica e culturale che offrirà la visita dei luoghi e località quali Marsala, Calatafimi e Castellamare del Golfo
"È forte nei meridionali, nella loro cultura, nel loro modo di porsi davanti alla vita – o è stato fino a ieri forte – il sentimento di condividere con gli altri una comune umanità e un comune destino. Forse per questo gli altri, gli uomini in genere ci appartenevano, pure loro erano “cristiani”. Alla vista di un “forestiero”, si svegliava in noi un movimento di curiosità e di simpatia, volevamo sapere, leggere il vestire, sentire le parole e le cadenze, portava aria di terre lontane, oggetto sempre dei nostri taciti desideri. (...)
Assai debole è invece nei meridionali il sentimento della loro identità di popolo e soprattutto non ne fanno materia di una soggettività separata, esigente, gelosa. Non hanno idolatria di se stessi. Sono legati alle loro “radici” ed amano la terra in cui sono nati, - la terra fatta di strade, di case, di alberi e volti – a cui sperano sempre di ritornare, avvertendo con gioia nei suoi confronti un sentimento di appartenenza fedele. Ma non enfatizzano tale sentimento fino a fare di questa patria del cuore uno strumento di potere, che alla fine si innalza sugli altri. Rispettano anzi le patrie altrui perché amano la propria.
I meridionali inoltre – direi, correlativamente – non amano lo Stato, tantomeno quello che viene scritto e sacramentato con la “S” maiuscola, a ben collocarlo nel pantheon degli idoli moderni. Lo Stato da loro conosciuto è solitamente un dominatore forestiero, succhiasangue e armato fino ai denti. Dagli Angioini agli Aragonesi, dagli Spagnoli ai francesi e da ultimo agli Italo-Piemontesi di Vittorio Emanuele e di Cavour. Che li hanno inquadrati, questi ultimi, a fare il grosso dei loro eserciti in una sequela di guerre sanguinose, dal Carso all'Amba Alagi, dalle montagne della Grecia alle nevi di Russia. Per contarne solo alcune, del solo secolo ventesimo.
Sono due qualità – o erano due qualità – che non ci dispiacciono affatto, che ereditiamo come icone, a che guidino e improntino il nostro lavoro. Esse ci pongono – o ci ponevano – accanto ai deboli del mondo, ma alla fine il mondo dovrà pur dire ai dominatori che non vi è posto per loro, finché si condannano ad essere perenni forestieri.
Francesco Tassone
Quaderni del Sud, Quaderni Calabresi
agosto/dicembre 2009 - 109
HANNO FATTO UN DESERTO E LO HANNO CHIAMATO SUD
Un Sud a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell'ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l'80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014); l'industria continua a soffrire di più (-53% gli investimenti in cinque anni di crisi, -20% gli addetti); i consumi delle famiglie crollano di quasi il 13% in cinque anni; gli occupati arrivano a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977 e la disoccupazione corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%.
Rapporto SVIMEZ 2014 sull’economia del Mezzogiorno
Questo tour è con il patrocinio della Pagina facebook ‘Briganti’
https://www.facebook.com/o.Briganti.o/?fref=ts
Castellammare del Golfo
Calatafimi
LINGUA E DIALETTU |
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Un populu mittitilu a catina spughiatilu attuppatici a vucca è ancora libiru. Livatici u travagghiu u passaportu a tavula unnu mancia u lettu unnu dormi, è ancora riccu. Un populo diventa poviru e servu quannu ci arrubbano a lingua addutata di patri: è persu pi sempri. Diventa poviru e servu quannu i paroli non figghianu paroli e si mancianu tra d’iddi. Mi n’addugnu ora, mentri accordu la chitarra du dialetto ca perdi na corda lu jornu. Mentre arripezzu a tila camuluta ca tissiru i nostri avi cu lana di pecuri siciliani. E sugnu poviru: haiu i dinari e non li pozzu spènniri; i giuielli e non li pozzu rigalari; u cantu nta gaggia cu l’ali tagghiati. Un poviru c’addatta nte minni strippi da matri putativa chi u chiama figghiu pi nciuria. Nuatri l’avevamu a matri, nni l’arrubbaru; aveva i minni a funtana di latti e ci vìppiru tutti, ora ci sputanu. Nni ristò a vuci d’idda, a cadenza, a nota vascia du sonu e du lamentu: chissi no nni ponnu rubari. Non nni ponnu rubari, ma ristamu poveri e orfani u stissu. |
Un popolo mettetelo in catene spogliatelo tappategli la bocca è ancora libero. Levategli il lavoro il passaporto la tavola dove mangia il letto dove dorme, è ancora ricco. Un popolo diventa povero e servo quando gli rubano la lingua ricevuta dai padri: è perso per sempre. Diventa povero e servo quando le parole non figliano parole e si mangiano tra di loro. Me ne accorgo ora, mentre accordo la chitarra del dialetto che perde una corda al giorno. Mentre rappezzo la tela tarmata che tesserono i nostri avi con la lana di pecore siciliane. E sono povero: ho i danari e non li posso spendere; i gioielli e non li posso regalare; il canto nella gabbia con le ali tagliate Un povero che allatta dalle mammelle aride della madre putativa, che lo chiama figlio per scherno. Noialtri l’avevamo, la madre, ce la rubarono; aveva le mammelle a fontana di latte e ci bevvero tutti, ora ci sputano. Ci restò la voce di lei, la cadenza, la nota bassa del suono e del lamento: queste non ce le possono rubare. Non ce le possono rubare, ma restiamo poveri e orfani lo stesso. |
Guidati da una guida locale
Tutti i biglietti d'ingresso inclusi
Pick-up hotel incluso
Flessibilità di personalizzare il vostro itinerario alle proprie preferenze
Possibilità di pranzo o cena vegetariana o vegana disponibile
Inclusi nel prezzo:
Il pranzo (solo tour di un'intera giornata) Hotel pick-up (andata e ritorno)
Informazioni addizionali
Senza limiti di età per il tour
Sono disponibili opzioni di pasto vegetariano e vegano (si prega di avvisare al momento della prenotazione, se necessario)
tour di mezza giornata può essere combinato con altre visite ed escursioni (si prega di mettersi in contatto per discutere le opzioni disponibili)
Il pranzo per un tour di mezza giornata può essere acquistato per un costo aggiuntivo di € 20 (si prega di avvisare al momento della prenotazione se interessati)
Tour opzioni di lingua: inglese, polacco, lituano, ungherese, italiano (per il polacco, lituano, ungherese - si prega di avvertire al momento della prenotazione)
Un pick-up può essere organizzato da qualsiasi luogo nella provincia di Trapani (Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo, San Vito lo Capo, Erice, Castelvetrano, Castellamare del Golfo e in altre città della zona)
Per un pick-up nelle provincie di Palermo e Agrigento è previsto un costo addizionale per il trasporto di 100 € per 4 persone.
Punto di partenza: Dal vostro hotel / alloggi
Orario di partenza: gita di un giorno - mattina gita di mezza giornata - mattina o pomeriggio
Il tempo esatto di partenza è flessibile e può essere personalizzato per abbinare il vostro itinerario.
Durata Flessibile Ritorno al punto di partenza originale
Briganti Tour: la Sicilia dal 1860 ad oggi
Briganti Tour: la Sicilia dal 1860 ad oggi di un'intera giornata.
Da € 100,00 per persona
Briganti Tour: la Sicilia dal 1860 ad oggi di mezza giornata
Briganti Tour: la Sicilia dal 1860 ad oggi di mezza giornata.(Può essere combinato con altri tour di mezza giornata ed escursioni; Può comprendere al prezzo aggiuntivo di €20 sia un pranzo o una cena)
Da € 50,00
Il prezzo è inferiore per persona nel caso di numero di persone superiore a quattro. Tale prezzo è progressivamente più basso quando maggiore è il numero dei partecipanti
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